Quelli del Campo di Marte: un popolo di sportivi, di scienziati e… di poeti. Ecco una poesia di Giovanni Abbazzi dedicata al nostro quartiere.
Al levar del sol
Dalle pendici delle colline Fiesolane
inondar di luce la Vallata ove Tutto ancor tace!;
Odo il melodioso canto del cinguettar augellin far festa.
In San Domenico in un ciel limpido e terso di un dì primaverile con il gorgogliar delle acque del San Cerbagio (Fosso San Gervasio):
Tra passeggiar di vicoli e strade campestri costeggiate da muri,giardini campi e ville storiche, dove la natura la fa da padrona, ove la storia a suo modo narra il mormorar glorioso delle acque dei torrenti Affrico e Mensola.
Narrar il rimembrar di un tempo ito.
Sentir il dolce profumo del biancospino lungo il Viale Militare (Viale dei mille) o li fragrante profumo del grano attorno alla Piazza d’Armi: Odo grida gioiose di spensierati virgulti attorno al suo vasto prato.
Lungo le vie nei dì festivi e domenicali odo il carretto del fioraio con il suo richiamo (“Il Fioraio!!!”): Al calar del sol piacea ai virgulti osservar il lampionaio ma nel 1931 illuminar di nuova luce strade e piazze con festeggiamenti rallegrar.
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