Un lunch match piuttosto indigesto

di Duccio Magnelli

Col senno di poi, si potrebbe dire che la Fiorentina poteva risparmiare qualche gol al Genoa e tenerselo per Cagliari. Anche se c’era la quasi certezza, tra tifosi e addetti ai lavori, che la trasferta in Sardegna, con i rossoblu praticamente decimati dal Covid, dagli infortuni e dalle squalifiche, sarebbe stata, per la Viola, poco più che una passeggiata di salute. Anzi, i fautori della tribuna perenne a Vlahovic, assente per Covid, erano pronti a esultare al probabile gol di Piatek, con il polacco eletto a furor di popolo titolare. E non sarebbe di sicuro mancato qualche bel gesto dell’ombrello verso il serbo. Come dire, puoi startene a casa.

Purtroppo per loro e per tutti gli altri tifosi viola, le cose non sono andate come previsto. La Viola torna dalla Sardegna con uno a uno abbastanza affaticato, dopo un primo tempo complicato in cui il Cagliari ha preso due pali e in cui capitan Biraghi ha tirato basso e centrale un rigore, facendo fare bella figura alla riserva di Cragno (da un tiratore di punizioni come lui nessuno se lo sarebbe aspettato un errore del genere). Nella ripresa il Cagliari si permette, addirittura, di andare in vantaggio con un colpo di testa di Joao Pedro, una palombella su cui Terracciano forse poteva fare qualcosa di più. E, incredibile ma vero, lo stesso Joao Pedro avrebbe potuto dare il doppio vantaggio alla sua squadra se non avesse sbagliato un rigore abbastanza cervellotico dato dall’arbitro per un fallo di mano di Odriozola (con lo spagnolo anche espulso). Anche l’anno scorso l’attaccante rossoblu, che qualcuno dà per certo in nazionale vista la paurosa carenza di attaccanti (si dice che abbia un lontano parente italiano), aveva sbagliato un rigore al Franchi. Ma quella volta la Viola ebbe la forza di vincerla la partita (già, ma c’era Vlahovic). Alla fine, Sottil, appena entrato, riesce a pareggiare, beccandosi subito dopo con i tifosi cagliaritani, non contenti, evidentemente, delle sue prestazioni nella passata stagione in Sardegna. Italiano, per evitare guai maggiori, lo toglie e mette Nastasic. La partita finisce lì. La Fiorentina non ha la forza di farsi avanti, tenendo anche conto della mancanza di attaccanti in campo. E anche Mazzarri decide che un pareggio è meglio di una sconfitta. Sette punti nelle ultime tre partite non sono proprio da buttare.

In campo, dal primo minuto, Italiano ha schierato i due nuovi acquisti, Ikone e Piatek. Nessuno dei due ha fatto stropicciare gli occhi (nemmeno al tecnico che, a un certo punto, li ha sostituiti). L’ex Lille ha funzionato a sprazzi. Belli un paio di duetti con Odriozola, tra cui quello da cui si è originato il rigore, ma in generale la sua prestazione è parsa un po’ intermittente. Tra l’altro, ci è venuto il dubbio che non sia un esterno puro ma tenda ad accentrarsi. Ma forse è solo un dubbio. Piatek è un finalizzatore, molto diverso da Vlahovic. Partecipa poco al gioco della squadra e, personalmente, lo riteniamo non adattissimo al gioco di Italiano. Per il resto, nella partita della Viola ci sono stati pochi acuti. Il bel gol di Sottil e il rigore parato da Terracciano, alla fine, sono le cose migliori della partita.

Italiano aveva cominciato con un assetto molto offensivo, con Bonaventura e Castrovilli accanto a Torreira, sperando di poterla chiudere abbastanza rapidamente. Ma questo ha fatto perdere alla squadra un po’ di equilibri. Un centrocampo così, con tre attaccanti davanti, forse è un lusso, che, evidentemente, non ci si può permettere nemmeno contro un Cagliari zeppo di riserve.

Un’occasione persa, quella di Cagliari. E adesso i pareggi cominciano davvero ad essere troppi. Tre nelle ultime cinque partite. Per un tecnico che odia i pareggi peggio di così non potrebbe andare.

Lascia un commento

Blog su WordPress.com.

Su ↑

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora