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Un lento scivolare verso Bergamo

L’attrazione della Viola per i pareggi si sta facendo preoccupante, quasi patologica. 14 in 29 partite. Lo ha riconosciuto anche il tecnico Pioli in conferenza stampa, certificando in questo modo l’addio a qualsiasi velleità europea, almeno in campionato. Rimane la Coppa Italia e la ormai leggendaria semifinale di Bergamo, partita già entrata nel mito senza nemmeno essere stata giocata. L’Atalanta vista con il Parma sembra in buona salute. Ma vedremo. A proposito, si giocherà il 25 aprile, e magari qualcuno sarà tentato di trascorrere il ponte post pasquale nella bella città lombarda.
Nella partita con il Torino la Viola si è arrabattata parecchio. Peccato aver trovato un gran portiere, quel Sirigu ex PSG, che a 32 anni ha dimostrato di poter dare ancora lezioni a parecchi colleghi più giovani. Chissà perché nello staff di Corvino nessuno abbia pensato a portarlo a Firenze. Forse l’idea c’è stata, ma i conti, come spesso capita, probabilmente non tornavano.
Dicevamo che la Viola si è data parecchio da fare. Il problema, solito, è che mancando un centravanti di ruolo il povero Simeone gira di qua e gira di la arriva davanti alla porta spesso stremato. Muriel suggerisce ma quasi sempre per nessuno. Mancava Chiesa, e non è poco. Il centrocampo recupera palloni ma fa fatica a rimetterli in gioco in maniera concreta per mancanza di piedi all’altezza. La Viola, comunque, ha fatto tanto più dei gemelli in granata. Ma questo non è bastato per cogliere la vittoria. Peccato perché con tre punti qualche piccola speranza poteva ancora essere colta. Per fortuna, la partita di domenica qualcosa di buono ha portato. Pioli ha finalmente mandato in campo due ragazzi giovani, Vlahovic e Montiel, che si sono dati tanto da fare, soprattutto il secondo. Peccato che anche lui, che tecnicamente sembra piuttosto dotato, sia piccolo di statura e leggero. Speriamo di poterli vedere ancora, anche per dare un senso a questo finale di stagione. Naturalmente, non possiamo considerare questi ragazzi già pronti per la serie A. Ma farli giocare li aiuterà a prendere confidenza con il calcio dei grandi.
Mercoledì si va a Roma. Non una partita impossibile. Ranieri poco, come previsto, ha dato ai giallorossi. Essere tifosi, spesso, non è sufficiente per risolvere i problemi.

Duccio Magnelli

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