Una nostra lettrice ci invia questo ricordo del Campo di Marte ricco di emozioni. Una poesia che ci interroga sul tempo e sul valore degli affetti.
Quei viali sempre uguali da allora, stretta al braccio della nonna uscendo da scuola, ed era primavera.
Andavamo per strade sassose e il mio sguardo aspettava un suo sguardo felice al suo fianco, mentre intorno era primavera e andavamo per i campi e le corse nell’erba.
Poi la merenda sempre uguale e ogni giorno diversa e lo sguardo della nonna sulle mie corse sfrenate. Ho corso, ho corso tanto e il tempo ha corso con me. Ma oggi che son passati tanti anni ho vinto il tempo, passando con passi uguali tra viali e siepi, due passi soltanto ma le ombre camminavano accanto, poi le ho viste,una bimba e una nonna.
Son passati tanti anni, è ancora primavera ma il cuore invecchia presto e non si può fermare il tempo, ma le ombre mi son sempre davanti. Una bimba e una nonna, non invecchiano mai, continuano a passeggiare sotto braccio per strade sassose tra alberi e siepi andando nei campi, è sempre primavera e ho tanta voglia di piangere.
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